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Śavāsana, शवासन, e la Consapevolezza del Corpo.

Far esperienza del Sentire, inizia dalla consapevolezza della propria corporeità.

Educarsi all’ascolto del proprio corpo, è una rivoluzione per chiunque non ci si sia ancora cimentato, e un piacere per chi ora, grazie alla pratica, è in grado di percepirlo nella sua interezza e complessità.

“Lasciarsi andare è l’asana di gran lunga più difficile”
B.K.S. Iyengar

L’asana migliore per cominciare ad imparare ad ascoltare il proprio corpo e diventare più consapevoli delle sue caratteristiche, qualità e sensazioni, è sicuramente śavāsana, शवासन.

Questa posizione apparentemente molto semplice, in realtà richiede di rilassare la mente per arrendersi totalmente al momento presente, cosa alla quale non siamo più abituati, causa il ritmo frenetico della nostra vita e i mille stimoli ai quali siamo sottoposti quotidianamente.

ETIMOLOGIA E STORIA


शवासन - in sanscrito, śava significa “cadavere” e āsana “posizione”, per cui Śavāsana, viene tradotta letteralmente in “la posizione del cadavere” o “la posizione del morto”. Il corpo, infatti, viene posizionato per terra, immobile come un vero cadavere. Nella Serie di Rishikesh di Swami Sivananda, śavāsana è la posizione di apertura e di chiusura della sequenza, viene anche eseguita come momento di pausa dopo la pratica di una posizione impegnativa. Nello Yoga Nidra, che si basa su una tecnica di rilassamento profondo di mente e corpo, śavāsana si espande in un lasso di tempo di 30-40 minuti. La troviamo invece solo come posizione finale in altre tradizioni, come Ashtanga Vinyasa Yoga.

BENEFICI:

  • profondamente rilassante per la mente;

  • allevia lo stress;

  • aiuta chi soffre di insonnia e migliora la qualità del sonno;

  • aiuta a ridurre l’ansia;

  • riduce la stanchezza;

  • mitiga alcune tensioni muscolari;

  • migliora concentrazione e memoria

  • aiuta l’assimilazione dei benefici della pratica.



Quando avvertiamo tensioni o disagi in alcune parti del corpo, possiamo ricorrere a pratiche di allungamento passivo, asana ed esercizi respiratori.

La classe pratica, nella tradizione Sivananda, inizia solitamente con la posizione di savasana per darti modo di rilassarti e prenderti il tempo per liberare la mente dai turbinii della giornata, sintonizzarti con le tue sensazioni, scannerizzare il corpo e portare il respiro lì dove senti tensione o disagio.

Il rilassamento profondo finale, poi, offre l’opportunità di abbandonarti nuovamente al tuo sentire e di paragonare le sensazioni corporee e mentali rispetto all’inizio della classe e percepire cosa è cambiato...


DROPPING DEEPER - Mini guida introduttiva alla pratica

Coricati a pancia in su sul tappetino con gambe distese e braccia lontane dal corpo e completamente abbandonate, i palmi delle mani sono rivolti verso l’alto.

Spalle lontano dalle orecchie e ben rilassate. Ruota il collo a destra e sinistra e distendilo piegando leggermente il mento verso lo sterno.

Inspira ed espira lentamente e profondamente per tre volte, poi lascia che torni a fluire naturalmente.

Metti corpo e mente in una condizione di profondo abbandono e di riposo.

Ora sposta l’attenzione sul tuo respiro, lascia che il respiro entri ed esca naturalmente mentre immagini che ad ogni inspiro il tuo corpo si riempia di luce e che ad ogni espiro rilasci tensioni e stress, fino a quando ti visualizzerai come un corpo di luce, totalmente iridescente.

Immagina il corpo sprofondare lentamente sul tappetino, come se fossi coricata sulla sabbia o in un prato fiorito e abbandonati a questa sensazione. Se la mente diventa irrequieta, mantieni gli occhi chiusi e, concentrati sull’osservazione del tuo respiro naturale, senza cercare di controllarlo.

Una mente calma e tranquilla si origina da un corpo calmo e tranquillo. Secondo lo Yoga Sutra di Patanjali, la pratica del rilassamento profondo è un modo per rendere stabile la mente e per rallentare il flusso di pensiero, fino a farlo arrestare diventando così osservatori di noi stessi.

Rimanete in questa posizione per qualche minuto, il nostro consiglio è di rimanerci dai 5 ai 15 minuti.

Per uscire dall’asana, mantieni gli occhi chiusi persuadendo il tuo sistema nervoso a mantenere lo stato di rilassamento e i sensi rivolti all’interno; inizia facendo movimenti lievi, muovendo mani e piedi, porta poi le ginocchia verso il petto e rotolati dolcemente sul fianco destro. Quando ti senti pronta, sempre mantenendo gli occhi chiusi, aiutati con il sostegno della mano destra e torna nella posizione seduta, detta anche Sukhasana, sollevando per ultima la testa.

Riporta la consapevolezza all’ambiente attorno a te e riapri gli occhi.

Se vuoi godere a pieno del rilassamento profondo ti consigliamo di coprirti con una coperta leggera per meglio assimilare i benefici della pratica e l’energia vitale (chiamata Prana).

Durante quest’asana la tua temperatura corporea tende a scendere leggermente attivando il sistema nervoso simpatico che per cercare di stabilizzarla inibisce la pratica di rilassamento mentale, altro motivo per cui è consigliato coprirsi con una coperta leggera.


Nello Hatha Yoga Pradipika di Svatmarama, savasana viene descritta così:

|उत्तानं शबवद् भूमौ शयनं तच्छवासनम् । शवासनं श्रान्तिहरं चित्तविश्रान्तिकारकम् ॥३४॥
uttānaṃ śabavad bhūmau śayanaṃ tac chavāsanam | śavāsanaṃ śrānti haraṃ citta viśrānti kārakam || 34 ||

Traduzione: “Se uno sta sdraiato per terra come un cadavere, questo si chiama Savasana. Savasana rimuove la fatica e fa riposare la mente.”


Il verso contiene un gioco di parole tra śrānti e viśrānti, parole che si basano sulla radice śrā, che significa “riscaldare”. Quindi letteralmente si può dire che Savasana porta via il riscaldamento, donando una sensazione rinfrescante per il corpo e la mente.


Conclusioni


Nel processo di sviluppo della consapevolezza nei confronti del corpo, la pratica delle asana, le tecniche di respirazione e il rilassamento profondo, diventeranno gli strumenti per affinare la tua sensibilità. Sviluppando maggior consapevolezza sulle tue caratteristiche e sulle tue qualità, diventerà per te intuitivo individuare eventuali disequilibri e auto-aiutarti a scioglierli con la pratica delle asana e del Pranayama (tecniche di respirazione).


L’ascolto del corpo è un primo modo per effettuare una pratica di pratyahara, cioè di un primo distacco della nostra attenzione dal mondo esterno per rivolgersi al proprio essere interiore.


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