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Immagine del redattoreMaria Elena 🌻 Jagadamba

Sūrya Namaskāra सूर्य नमस्कार, il Saluto al Sole

Il Saluto al Sole è una sequenza di asana usata tradizionalmente come riscaldamento del corpo, e come risveglio dell’energia dormiente che risiede in noi.

La sequenza è composta da 12 posizioni che vengono ripetute a flusso continuo. Durante la pratica respirazione e posizioni sono profondamente connesse, questo ci permette di ridurre stress e tensione, e con l’esercizio di aumentare la nostra capacità respiratoria.


Il momento migliore per praticare il Sūrya Namaskāra è all'alba, o appena alzati, così da risvegliare il nostro corpo e la nostra consapevolezza, portando nuova energia dentro di noi.

Partendo con un ritmo lento, ed entrando nelle posizioni con gli allungamenti che sentiamo necessari, per poi sintonizzarci sul ritmo della nostra respirazione naturale.

Per completare la sequenza mattutina possiamo aggiungere: qualche torsione, apertura delle anche, e stiramenti laterali, per offrire al corpo un risveglio completo e bilanciato.


Il Saluto al Sole è considerato una pratica riscaldante ed energizzante, quindi se lo pratichi nel tardo pomeriggio o la sera, mantieni un ritmo lento e non fare troppe ripetizioni, in alternativa puoi praticare il Saluto alla Luna.


BENEFICI:

  • Scioglie le tensioni muscolari

  • Rafforza il sistema muscolare

  • Aiuta a recuperare flessibilità alla spina dorsale e agli arti

  • Corregge la postura

  • Stimola la circolazione ed ha un effetto energizzante sul sistema nervoso

  • Ricarica il plesso solare

  • Migliora il sistema endocrino, la digestione e il metabolismo

  • Promuove l'attività del sistema immunitario

  • Migliora equilibrio, coordinazione e resistenza

  • Aiuta a smaltire lo stress

  • Favorisce la concentrazione mentale


CONTROINDICAZIONI:

  • se hai la febbre o un’infiammazione acuta

  • se si è incinta

  • problemi gravi alla schiena, come ernie discali

  • pressione alta

  • gravi problemi al cuore o cardiovascolari

  • problemi alle ginocchia come l'artrite cronica

  • problemi o debolezza ai polsi

  • se hai avuto un ictus


ETIMOLOGIA:


La parola sanscrita sūrya significa “il sole”.


Le parole sole in italiano, sonne in tedesco, sun in inglese come anche sūrya in sanscrito si basano tutte sulla radice indogermanica šel, "calore".


Namas in sanscrito significa “saluto rispettoso” e kāra “facendo qualcosa”, quindi Sūrya Namaskāra significa “facendo un saluto rispettoso al sole.”



ORIGINE:


Nella mitologia indù, Surya, il dio sole, è adorato come simbolo di salute e vita immortale. È per questo che una delle tante altre denominazioni di Surya è Savitri (il vivificatore), che, secondo il Rig Veda:


...genera e alimenta il genere umano in vari modi... (III.55.19)

Il sole, nella tradizione induista, è l'occhio del mondo (loka chakshus), che vede e unisce tutti i sé in sé, l'immagine divina e il percorso verso il divino.


...Surya è l'Anima, sia degli esseri in movimento, sia degli esseri immobili...

La venerazione del sole in India è presente sin dai tempi dei Veda, durante i quali i mantra vedici per onorare il sole venivano cantati tradizionalmente all'alba, con offerte di riso, fiori e libagioni d'acqua. In realtà quindi, il Sūrya Namaskāra originale non era una sequenza di posture, ma piuttosto una sequenza di parole sacre, comprendente 132 passaggi, che richiedevano più di un'ora di recitazione.

Secondo Ganesh Mohan, uno studioso vedico e insegnante di Yoga a Chennai, India, a ogni passaggio il praticante eseguiva una prostrazione completa a terra, con tutto il corpo e faccia in giù in direzione del sole, come simbolo di completa devozione.


"Si tratta di un offerta e un saluto al Divino, rappresentato dal sole come fonte di luce, che ci permette di rimuovere il buio di una mente annebbiata e come fonte di vitalità, per rimuovere le malattie del corpo "

Ganesh Mohan



Come per tutte le asana anche il saluto al sole contempla quindi un profondo significato spirituale, Swami Sivananda Sarawati (1887-1963), nei suoi scritti ci tramanda la pratica tradizionale della ripetizione dei dodici mantra in onore al sole, ognuno dei quali celebra un aspetto della divinità del sole.


_ OM

1. OM mitrāya namaḥ (che ami tutti)

2. OM ravaye namaḥ (che sei l'origine di tutti i cambiamenti)

3. OM sūryāya namaḥ (che sei la causa di ogni attività)

4. OM bhanave namaḥ (che irradi la luce)

5. OM khagāya namaḥ (che crei un gaudio celeste)

6. OM puṣne namaḥ (che nutri tutta la vita)

7. OM hiranyagarbhāya namaḥ (che contieni tutto dentro di te)

8. OM maricaye namaḥ (che brilli di luce propria)

9. OM ādityāya namaḥ (che sei l'essere supremo, l'amore)

10. OM savitre namaḥ (che crei tutta la vita)

11. OM arkāya namaḥ (che sei venerabile)

12. OM bhaṣkarāya namaḥ (che sei l'origine di tutta la luce e di tutto il bagliore)

_ OM ti saluto rispettosamente



All'inizio del XX secolo, abbiamo una prima testimonianza nelle pubblicazioni di Bhavanarao Pant Pratinidhim (1868-1951), Raja di Aundh, un piccolo principato dell'India governato dai britannici ora parte del Maharashtra.

Nel 1898 il principe indiano, allora nel ruolo di Ministro del governo, richiese che la sequenza venisse insegnata nelle scuole di tutto lo stato, come l'alternativa indiana agli stili ginnici europei.

Nel 1928 scrisse Surya Namaskars (Sun Adoration) for Health, Efficiency and Longevity, consigliando a tutti i suoi sudditi il Saluto al Sole come pratica quotidiana per mantenersi in forma e in salute.





La sequenza di Raja di Aundh contiene 10 posture yoga, le posizioni eseguite sempre in movimento, in sincronia con il respiro e mani mantenute in staticità a terra.

Nella versione insegnata da uno dei suoi più importanti divulgatori, Swami Sivananda, conosciuta oggi come la variante classica del saluto al sole, vengono aggiunte le due posture in piedi (hasta uttānāsana) a creare il numero 12.




Nello stile Sivananda, ritroviamo la fluidità della pratica vinyasa, l'attenzione verso il respiro e, la pratica spirituale della devozione a Sūrya.

Durante la pratica il respiro espande e contrae il petto, dando il via al movimento, piuttosto che seguirlo, e ogni posizione contrasta quella precedente, allungando il corpo in modo diverso.

Due sequenze creano un “round completo”. Si parte con la gamba destra che si sposta per prima nelle posizioni e 4 e 9, e poi si ripete partendo con la gamba sinistra.

Swami Sivananda raccomandava di cominciare con 4 giri e di aumentare fino a 12 giri.


Nella tradizione Sivananda viene insegnata anche una forma più avanzata di questa pratica che serve a potenziarne i benefici, ovvero la ripetizione a voce, o mentale, dei bija mantra che grazie alla loro risonanza vanno ad attivare i chakra, centri energetici che abbiamo nel corpo, connessi ad ognuna delle dodici posizioni.



DROPPING DEEPER - Mini guida introduttiva alla pratica

Illustrazione di @gopimoran


1. NAMASTE

  • piedi in linea con ginocchia e anche

  • porta le mani in posizione di preghiera Anjali Mudra

  • apri il petto

  • spalle lontano dalle orecchie

  • chiudi gli occhi e porta l’attenzione al centro dell'ombelico.

  • fai tre respiri naturali coscienti, respirando profondamente, uniformemente, senza pausa tra l'inalazione e l'espirazione

Asana: Praṇamāsana

Chakra: Anahata - quarto chakra - (zona del cuore)

Bija mantra: hrāṁ


2. Inspirando, allunga le braccia verso l’alto e piegati leggermente indietro partendo dal bacino

  • le gambe rimangono dritte

  • la nuca resta rilassata

  • attenzione a non schiacciare la zona lombare durante il piegamento indietro

Asana: Hasta uttānāsana

Chakra: Visuddha - quinto chakra - (centro della gola)

Bija mantra: hrīṁ


3. Espirando, piegati in avanti e appoggia i palmi per terra

  • le dita delle mani in linea con le dita dei piedi

  • se necessario piega le ginocchia.

Asana: Hastapādāsana

Chakra: Svadhistana - secondo chakra - (zona addominale, lombi, anche, genitali)

Bija mantra: hrūṁ


4. Inspirando, porta il piede destro (o la sinistra) indietro e metti il ginocchio per terra.

  • il ginocchio sinistro rimane a 90°, in linea con la caviglia

  • guarda avanti

Asana: Aśva sañcalanāsana

Chakra: Ajna - sesto chakra - (posizionato tra le sopracciglia)

Bija mantra: hraiṁ


5. Trattieni il respiro, porta l'altra gamba all'indietro

  • distribuisci il peso su mani e dita dei piedi

  • bacino in linea col petto, aiutati spingendo i talloni in fuori

Asana: Daṇḍāsana

Chakra: Visuddha - quinto chakra - (posizionato a livello della gola)

Bija mantra: hrauṁ


6. Espirando, ginocchia, petto e fronte a terra

  • i gomiti spremono contro il torace

  • mantenendo il bacino in alto

  • dita dei piedi curvate all'interno.

Asana: Aśtāṅga namaskāra

Chakra: Manipura - terzo chakra - (plesso solare)

Bija mantra: hraḥ



7. Inspirando, premendo le mani a terra scivolo in avanti e sollevo il petto

  • attivo i glutei per proteggere le lombari

  • spalle lontano dalle orecchie

  • guarda in alto e sorrido

Asana: Bhujaṅgāsana

Chakra: Svadhistana - secondo chakra - (zona addome, lombi, anche, genitali)

Bija mantra: hraḥ


8. Espirando appoggiati sulle mani, alza il bacino formando così una V capovolta.

  • i talloni premono a terra

  • colonna distesa e lunga

  • gli occhi puntano alle mani

  • mantieni le spalle all‘indietro

Asana: Parvatāsana

Chakra: Visuddha - quinto chakra - (centro della gola)

Bija mantra: hrauṁ


9. Ispirando, fai un passo in avanti e posiziona il piede destro (o sinistro) fra le due mani.

  • tutto come nella posizione 4

Asana: Aśva sañcalanāsana

Chakra: Ajna - sesto chakra - (posizionato tra le sopracciglia)

Bija mantra: hraiṁ


10. Espirando, porta l'altro piede avanti e piegati in giù partendo dal bacino,

  • tutto come nella posizione 3

Asana: Hastapādāsana

Chakra: Svadhistana - secondo chakra - (zona addominale, lombi, anche, genitali)

Bija mantra: hrūṁ


11. Ispirando, allunga le braccia in avanti, mantenendo la schiena in asse

  • risalendo disegna un semicerchio, fin sopra la testa

  • tutto come nella posizione 2.

Asana: Hasta uttānāsana

Chakra: Visuddha - quinto chakra - (posizionato a livello della gola)

Bija mantra: hrīṁ


12. Espirando, porta le mani in posizione di preghiera poi abbassa le braccia lungo i fianchi.


Asana: Praṇamāsana

Chakra: Anahata - quarto chakra - (zona del cuore)

Bija mantra: hrāṁ


Terminata l’ultima sequenza:

  • Chiudi gli occhi. Sposta l'attenzione verso il centro del cuore

  • Immagina il tuo corpo immagazzinare la luce del sole

  • Ora una sfera di luce ti avvolge completamente

  • Porta le mani al cuore. Respira dolcemente e senza sforzo

  • Rimani in questa sensazione per un momento

  • Ringrazia te stessa per la pratica appena finita e porta quest’energia nella tua giornata

  • Quando sei pronta riapri gli occhi e accenna un sorriso



BREVE APPROFONDIMENTO SULLE ORIGINI DI SURYA NAMASKAR


In The Yoga Body, The Origins of Modern Posture Practice di Mark Singleton afferma che il Sūryanamaskāra sia stato inventato proprio da Pratinidhim Pant, nonostante il Rāja più volte sottolinei nel suo testo che si tratti di una tradizione di antica origine marathi. Tuttavia, non esiste alcuna prova testuale esplicita che la sequenza Sūryanamaskāra sia stata praticata prima del XX.


All'inizio degli anni '30, a Mysore, nella scuola di Tirumalai Krishnamacharya, allievo del maestro Yogeshwara Ramamohan Brahmachari, vi erano due classi, una in cui Krishnamacharya insegnava yoga e, un'altra in cui un suo allievo, insegnava educazione fisica preparatoria allo yoga.

Nella classe di educazione fisica, gli allievi praticavano Sūrya Namaskāra, ed altri esercizi ginnici di derivazione occidentale. Lo stile insegnato era influenzato dalla tradizione ginnico-marziale praticata nella casa reale di Mysore, ispirata all'addestramento militare britannico in uso tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.

Nella classe di Yogasana, invece si portavano avanti le tradizionali pratiche yoga.

Nei registri amministrativi del Palazzo Jaganmoahan dove Krishanmacharya aprì il suo Yogashala nel 1933, si legge:


"Trentadue ragazzi hanno partecipato alle classi Yogasana e un gran numero di ragazzi hanno partecipato alle classi Suryanamaskar".

Quindi deduciamo che inizialmente la classe di Sūrya Namaskāra non era ritenuta una pratica yoga, ma solo una sequenza di riscaldamento in preparazione alla pratica Yogasana, ma che poi, col tempo, divennero un unica classe.

Nel 1934 viene, poi, pubblicato da Krishnamacharya il testo Makaranda Yoga.

Da molti considerato il padre del hatha yoga moderno, tra i suoi allievi troviamo:

  • K. Pattabhi Jois, fondatore del sistema Ashtanga Yoga

  • B.K.S. Iyengar, fondatore del sistema Iyengar Yoga

  • Indra Devi - Eugenie V. Peterson, riconosciuta come la prima donna occidentale (era russa) ad insegnare yoga in tutto il mondo

Questi suoi allievi sono stati fondamentali nello sviluppo e nella divulgazione della pratica moderna, e in particolare il saluto al sole, sono diventati parte integrante della nostra pratica. Da segnalare anche l'insegnante di Ashtanga Yoga, Tim Miller, e l'insegnante di Iyengar Yoga, Roger Cole, che negli anni '80 nel sud della California sono stati tra i più importanti ambasciatori del Sūrya Namaskāra nello yoga contemporaneo.



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